Si è costituito dopo 24 ore ai militari anche Grabiele Timo, l'altro ricercato dell'Operazione Perseo. Iniziati ieri gli interrogatori
Oltre a Gianluigi Guerrieri, operaio 20enne originario di Guagnano ma domiciliato in Germania, si è costituito ritornando in Italia anche un altro ricercato: si tratta di Gabriele Timo, cameriere 24enne, nato a San Pietro Vernotico e residente a Salice Salentino. Il giovane è domiciliato in Germania per lavoro e si trovava lì quando l'altro giorno sono scattati gli arresti relativi al blitz condotto dai militari della Compagnia di Campi, guidati dal maggiore Nicola Fasciano.
Timo era già noto alle forze dell'ordine e dopo essere stato convinto dai militari dell'Arma ad accettare il provvedimento di giustizia a suo carico, si è recato presso la caserma dei carabinieri di Campi Salentina. Ieri mattina intanto sono scattati gli interrogatori dei componenti del gruppo criminale smantellato, che era attivo in alcuni paesi del Nord Salento (Guagnano, Veglie, Carmiano, Porto Cesareo e Novoli).
Di fronte al gip Antonia Martalò sono comparsi: Giovanbattista Nobile, 28enne di Salice Salentino, ritenuto il capo dell’organizzazione, Raffaele Schiavone, di 22 anni e Dario De Pascalis, di 25. Tutti e tre si sono avvalsi però della facoltà di non rispondere. Gli unici a dimostrarsi collaborativi rispondendo alle domande del giudice sono stati: il ventenne Gianluigi Guerrieri e Antonio Mogavero, di 28 anni. Quest'ultimo davanti al gip Martalò ha respinto le accuse di associazione: ha affermato infatti che non avrebbe avuto a che fare con nessun componente della banda. L'accusa che ha ammesso è quella di detenzione di sostanze stupefacenti, per la quale aveva patteggiato una condanna a 4 anni di reclusione.
Gli interrogatori continuano in questi giorni.