Operazione "Ellenika": 71 arresti per traffico internazionale di droga, tra cui un uomo di Avetrana
Le persone arrestate in tutta Italia nell'ambito dell'operazione "Ellenika" condotta dalla Dda di L'Aquila ed eseguita dai carabinieri del Ros contro il traffico internazionale di marijuana e cocaina sono ben 71. Nel mirino del Ros una organizzazione ramificata in diversi paesi e regioni, ritenuta responsabile del traffico di centinaia di chili di eroina e marijuana. Tra le persone arrestate vi è anche un 67enne di Avetrana. L'uomo di nome Luca Attilio Mingolla è un meccanico che ha precedenti per ricettazione: è stato accusato di aver preso parte allo sbarco di un maxi carico di droga avvenuto nelle coste salentine nell'aprile del 2012, precisamente presso il Ponte Ciolo, la marina di Gagliano del Capo. Si tratta di oltre 5 quintali di marijuana, precisamente 533 chilogrammi, provenienti dall'Albania. In quell'occasione i carabinieri della compagnia di Tricase, in collaborazione con i militari della guardia di finanza del nucleo aeronavale di Taranto arrestarono due albanesi: Krenar Dulellari e Renato Hoxhaj
La droga sequestrata era destinata ad una organizzazione abruzzese, che la rivendeva sul mercato locale, su quello marchigiano e su quello pugliese. Migolla, per il quale sono intervenuti gli uomini del Ros di Lecce e del Ten. Col. Paolo Vincenzoni, Comandante della Sezione Anticrimine di Lecce, avrebbe procurato un gommone all'organizzatore del traffico, un'imbarcazione registrata presso il porto di Torre Vado. Le indagini hanno fatto scoprire che il gommone sequestrato dalle fiamme gialle era ormeggiato a Torre Vado dal 14 aprile 2012, proprio il giorno in cui il balcanico che coordinava l'operazione della traversata si era sentito al telefono con Mingolla. Al 67enne di Avetrana era intestato il contratto di ormeggio per un mese. Ci fu un testimone che notò Mingolla a bordo del gommone in compagnia di altri due uomini il 21 aprile. Dopo circa un’ora di navigazione il meccanico tarantino tornò sul posto via terra, affermando di aver spostato il gommone in un altro punto della costa per metterlo a disposizione di un potenziale acquirente.
Il ritrovamento dell'enorme quantità di stupefacente del valore di 300 mila euro avvenne in due fasi: nella prima ci fu una segnalazione ai carabinieri per movimenti troppo sospetti lungo le coste del basso Adriatico. Indagando si scoprirono in un anfratto naturale tra gli scogli ben 12 borsoni contenenti ciascuno 30 chili di marijuana. Nelle ore seguenti venne trovata la parte restante della droga giunta dai Balcani: a Ponte Ciolo fu notato un gommone oceanico lungo 7 metri, e non molto distante altre 9 borse contenenti 2 quintali di eroina, che furono subito recuperati e sequestrati.