Massimo alfarano risponde a Carmelo Isola: da Isola non accettiamo lezioni di vita

02.07.2013 19:03

Le lezioni, di vita e di politica, servono a tutti quando vengono da chi ha le competenze, l'esperienza e soprattutto l'onestà intellettuale di poterle impartire.

Non è il caso di Carmelo Isola che oggi chiede, a gran voce, che si faccia chiarezza sui doppi incarichi. Bene. Invoca la coerenza e la trasparenza proprio chi, dell'ambiguità e del piede in "due o tre staffe", ha fatto la sua regola di vita nelle vicissitudini politiche leccesi degli ultimi anni. Come a dire: grida al ladro! Al ladro! Chi la rapina l'ha fatta.

Nel caso di Isola, "paladino della coerenza", basta ricordare alcuni semplici passaggi, evidentemente sfuggiti alla sua memoria storica (ma non a quella degli altri) per svelare la sua poca credibilità e soprattutto lo spirito fazioso e di rancore personale che anima questa posizione "pro legittimità politica". 

Isola dovrebbe ricordare che, durante le provinciali leccesi del 2009, sposò la causa del centrodestra, per aderire poco dopo allo scudocrociato, quando vide disattese le sue ambiziosi personali.

Sempre Isola, se ne guardò bene dal lasciare la presidenza di quartiere, nonostante la sua parte politica sedesse nei banchi della minoranza. Vi ha dovuto rinunciare solo quando le circoscrizioni sono state abolite dalla legge nazionale. Probabilmente, se così non fosse stato, starebbe ancora lì a fare lo pseudo portavoce delle esigenze dei residenti di quartiere. Cittadini che da lui non si sentivano più rappresentati.

In quell'occasione, a nulla servì il disagio manifestato dal centrodestra nei confronti del suo dualismo politico e personale. Staccarsi dalla poltrona, atteggiamento che lui stesso oggi addita agli altri, gli risultò impossibile, nonostante l'incarico fosse rappresentativo del centrodestra.

Isola dovrebbe anche tenere bene a mente la sua candidatura nell'Udc alle ultime amministrative leccesi, sempre e rigorosamente da presidente di quartiere in carica, ruolo che - lo ricordo di nuovo - la stessa coalizione contro cui è andato a candidarsi gli aveva conferito: la maggioranza di Paolo Perrone.

Contano i risultati, quelli di chi oggi sulla stampa chiede giustizia politica e amministrativa non ha raccolto neanche con la candidatura nelle ultime Politiche.

Solo un consiglio a Carmelo Isola, se possiede l'umiltà di accettarlo. È la solita storia vecchia come il mondo del predicare bene e razzolare male. Quando lo si fa e se ne é consapevoli, per il decoro della propria persona, è meglio tacere. Anche se la presa di posizione non nasce dal libero pensiero, ma é dettata dalle manovre di un partito politico. Fare il burattino costa caro, in termini di perdita personale agli occhi dei cittadini, veri giudici del nostro operato. Isola oggi chiama in causa D'Autilia e Frasca, la cui attività sul territorio é stata oggettivamente proficua.

Vogliamo dare un voto al suo consenso popolare? Questa volta passo.