L’emozione della Royal Opera House di Londra nei cinema italiani
Anche quest’anno, come spesso accade, la Royal Opera House di Londra, dà appuntamento al pubblico italiano, nei cinema.
La data dell’evento è fissata al 27 gennaio, giorno in cui, su tutti gli schermi dei cinema italiani, verrà proiettato in diretta nazionale, dal celebre teatro di Covent Garden in Londra, Giselle, il balletto classico-romantico per antonomasia e, probabilmente, una delle opere più amate in tutto il mondo.
Nella scelta di promuovere questo evento c’è, senza dubbio alcuno, un sentimento di necessità nei confronti di una maggiore sensibilizzazione nei confronti dell’arte, in tutte le sue poliedriche e molteplici forme; è bene infatti sapere che la danza classica, così come messa in scena alla Royal Opera di Londra, rappresenta una delle forme più alte di arte, intesa, non soltanto come spettacolo, forma di comunicazione e linguaggio,ma precipuamente come ‘arte del movimento’.
Nella maggioranza dei casi, chi non sia appassionato di questa specifica forma d’arte (tengo a ribadirlo, la danza è arte, non sport!) schiva questo genere di eventi, ritenendo non possano essere di spiccato interesse per chi, sentimento questo largamente diffuso, non abbia competenze specifiche nell’ambito delle discipline del corpo. Niente di più inesatto, e se siete convinti di quanto appena detto, eccovi alcuni buoni motivi per investire il vostro tempo in una serata che sarà, senza alcun dubbio, fuori dal comune.
In primo luogo è bene sapere che ‘Giselle’, come già detto, uno dei balletti più amati di tutti i tempi, sarà interpretato dalla ballerina russa Natalia Osipova,che a soli 27 anni d’età vanta di essere una delle prime ballerine del ‘Bolshoi Theater’ di Mosca: non un teatro qualunque, bensì uno dei più celebri e blasonati templi del balletto classico mondiale.
L’autore del libretto di Giselle, Théophile Gautier, autorevole scrittore dei primi anni dell’800, trasse ispirazione, per la stesura del suo lavoro, dai celebri versi di ‘Fantomes’, tratti dalla raccolta Orientales di Victor Hugo; la poesia di Hugo racconta, infatti, una storia quasi speculare a quella che tesse la trama di Giselle. (se ne consiglia la lettura)
Ecco quindi il fantastico e romantico incontro tra balletto e letteratura che, certamente, toglierà il fiato in egual misura al lettore dell’opera di Hugo quanto al fruitore di questa straordinaria rappresentazione teatrale.
Un altro buon motivo, per non perdere questo evento, è certamente rappresentato dal grande valore aggiunto che distingue Giselle da tutti gli altri balletti classici: l’originalità della musica; è fondamentale sapere, infatti, per poterne cogliere la grandezza e straordinarietà che, tutte le musiche di questo balletto sono tessute su misura, mentre i balletti rappresentati prima di Giselle non avevano nulla di originale e composto ‘ad hoc propositum’.
L’ultimo, non meno importante, buon motivo per cui non perdere l’opera di Gautier, è senza dubbio la maestosa cornice della Royal Opera House; non capita tutti i giorni, in effetti, di varcare la soglia di un teatro di siffatte proporzioni e bellezza e avrete l’impressione, ve lo assicuro, di essere ‘on stage’, per usare una terminologia tanto cara agli inglesi.
Nella speranza di aver fatto nascere, in molti, la curiosità di vivere questa esperienza, è doverosa una riflessione: in Italia si lamenta spesso che l’arte, in tutte le sue forme, non sia il più delle volte ‘alla portata’ della maggior parte dei cittadini. Questa,allora, è sicuramente un’ottima occasione per fruire di uno spettacolo di nicchia, come il balletto classico per antonomasia, che vede protagonista una delle prime ballerine del Teatro Bolshoi, sul palco di uno dei maggiori teatri del mondo che, per natura, ha carattere squisitamente elitario.
Valentina Petrucci