LA FIGC DEFERISCE FABRIZIO MICCOLI

13.02.2014 21:21

"Violati i doveri di lealtà, probità e correttezza". Questi i motivi che hanno spinto il Procuratore della Commissione Disciplinare FIGC a deferire il capitano del Lecce calcio Fabrizio Miccoli. 

I fatti incriminati al bomber di San Donato fanno riferimento alla famigerata frase proferita dal calciatore "quel fango di Falcone" riferito all'indimenticato Giudice, pioniere della lotta alla Mafia, assassinato da Cosa Nostra nel '92. 

Le parole di Miccoli risalgono ai tempi della sua avventura tra le fila del Palermo e, ovviamente, non sono passate inosservate dalla giustizia, ordinaria e sportiva.

 

Nonostante il salentino si sia scusato in molte occasioni, ed è parso visibilmente pentito delle sue dichiarazioni, la Procura ha comunque ravvisato la necessità di procedere al deferimento dell'attaccante giallorosso, in attesa della chiusura delle indagini penali per avere un quadro esaustivo e certo dell'incresciosa vicenda.

Archiviato, invece, il caso circa l'uso di sim telefoniche intestate a terzi, poichè "non pervenute fattispecie di rilievo disciplinare".

 

Giulio Serafino