Enzo Caretto, Sindaco di Surbo nel 1991: " Dopo 22 anni, che cosa è cambiato a Surbo? Che qualcuno abbia il coraggio di rispondere"
E nella polemica accesa all'interno del Palazzo Comunale di Surbo, tra opposizione e Presidente del Consiglio Daniele Capone, entra a gamba tesa il Dr Enzo Caretto, Sindaco di Surbo proprio nella tante volte citata Amministrazione del 1991 e sferza parole che pochissimo spazio lasciano ad intuizioni e differenti valutazioni: " SAREBBE BELLO se si capisse che l'equilibrio ed il senso della realtà " è un dovere della maggioranza" ,alla minoranza con questo sistema elettorale "dovrebbe essere consentito di parlare-gridare".
Per quanto riguarda Capone , SAREBBE BELLO se in qualche ora della giornata, si guardasse intorno , si svegliasse e la smettesse con la SPORCA SPECULAZIONE POLITICA, e CON UN ATTO DI DIGNITA' restituisse tutti gli interessi ricevuti dalla sua SPORCA SPECULAZIONE POLITICA , in quanto lui è stato ed è circondato ,supportato e votato da quelli del 91, anno in cui fu sciolto il consiglio comunale con provvedimento di autotutela,NOI DEL 91 , NON ABBIAMO MAI SUBITO ALCUN PROCESSO GIUDIZIARIO PER LO SCIOGLIMENTO, NESSUNO DEI FACENTI PARTE DELLO STESSO CONSIGLIO E' STATO PROCESSATO PER QUELL'ATTO , ABBIAMO SOLO SUBITO LE SPORCHE INGIURIE DA DA CHI COME LUI HA CONTINUATO AD INCASSARE ANCHE LO STIPENDIO PRENDENDO IN GIRO I CITTADINI DI SURBO.
Dopo lo scioglimento , personalmente ho deciso di non canditarmi più perchè ritengo che il comune deve essere la casa di TUTTI e non di chi vince. e poi sono convinto che il cambiamento porta sana motivazione,e ti allontana dagli interessi personali. Altri consiglieri del 91 o figli del 91 si sono canditati, SAREBBE BELLO che fossero giudicati per quello che fanno, per come gestiscono i servizi, se invitato TUTTI gli artigiani o imprenditori di surbo, per come fanno le gare d'appalto , con quale criterio gestiscono i soldi dei loro concittadini.
Ho avuto 22 anni di pazienza e continuerò ad averla, ma chiedo di dimostrarci con i FATTI cosa è cambiato, neanche i cognomi.". Detto ciò, è inevitabile rimanere con uno strano senso di impotenza.